venerdì 17 ottobre 2008

Esercitazione: i dipendenti Alitalia esultano alla notizia del ritiro di Cai



"Meglio falliti che in mano a questi banditi". Con queste parole hostess e piloti di Alitalia accolgono esultando l'annuncio della rottura delle trattative tra Cai e sindacati. In quel momento la notizia significava esattamente la fine della compagnia di bandiera e l'avvio delle procedure di fallimento. Eppure i dipendenti esultano. Perchè? Perchè i contratti di lavoro proposti dalla cordata italiana denigravano la professione. Perchè aumentava il monte ore lavorativo e si abbassava lo stipendio. Perchè gli esuberi che si profilavano erano ben oltre quelli annunciati all'inizio dei confronti sindacali. Ma soprattutto perchè, stando alle dichiarazioni di piloti e assistenti di volo, non c'era stato fino a quel momento un vero confronto sindacale che tenesse conto delle posizioni e delle richieste della loro categoria. Alcune tra le sigle con più seguito nell'azienda dichiarano di essere state di fatto escluse dal tavolo delle trattative. Di essere state messe di fronte a un aut aut. Meglio fallire - dicevano i manifestanti - che finire nelle mani di una società che, per come stava affrontando il nodo degli esuberi, sembrava non avere più di tanto a cuore le sorti dei propri dipendenti. Forse si potevano evitare fischi, trombette e applausi ma sta di fatto che i lavoratori che hanno puntato i piedi e non si sono smossi dalle loro posizioni nemmeno di fronte alla concretizzazione dell'opzione fallimento, sono riusciti nei giorni successivi a ottenere la riapetura dei negoziati e non indifferenti riconoscimenti dei contratti che a distanza di qualche giorno sono stati poi siglati da tutti i sindacati presenti in Alitalia.

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